sabato 16 luglio 2016

ADDIO MASSIMO TIOZZO, POLIZIOTTO GENEROSO E AMATO DA TUTTI


Grande commozione in città per la prematura scomparsa di Massimo Tiozzo Bon, poliziotto per molti anni in servizio al locale Commissariato. Massimo, in pensione da poco meno di due anni, si è spento giovedì scorso in seguito a un male incurabile, all'età di 55 anni: lascia la moglie Roberta Tesserin e la figlia Federica che si era sposata un anno fa.
Una chiesa strapiena in ogni ordine di posti ha assistito all'omelia del parroco, don Antonio Chiereghin, coadiuvato da altri due sacerdoti: «Orgogliosamente chiamato a vivere per fare il bene e farlo bene, senza cedere scorciatoie verso il luogo umano della santificazione», il suo pensiero allo scomparso. Molte persone sono rimaste fuori sul sagrato; tra il pubblico anche gli ex sindaci Giuseppe Casson e Romano Tiozzo Pagio, che ha letto un passo biblico con voce che tremava di pianto. All'uscita la bara di Massimo è stato accompagnata dai colleghi in divisa, un momento assai commovente. «Era un collega con cui sentivi di affrontare qualsiasi cosa», lo ricorda chi lo ha conosciuto da vicino in servizio. «Quando sapevi che uscivi con lui in volante, ti sentivi tranquillo qualsiasi cosa potesse accadere». Anche tanti carabinieri gli hanno reso omaggio, oltre al questore di Pordenone Diego Buso (già dirigente di PS a Chioggia), all'ex funzionario Antonello Zara -che ora dirige la sezione anticrimine, lo stesso settore dove Tiozzo si era reso protagonista in carriera- e all'ex comandante Barbara Nori: in molti hanno raggiunto Chioggia anche da lontano, pur di salutare per l'ultima volta in divisa l'amico Massimo.

sabato 2 luglio 2016

TUTTA LA CITTÀ IN DUOMO PER L'ULTIMO SALUTO A LUIGI TOMAZ


Lo si poteva immaginare, e così è stato. Davvero ingente la partecipazione di folla alle esequie del professor Luigi Tomaz, già sindaco di Chioggia, spentosi pochi giorni fa a 85 anni: oggi pomeriggio in Duomo non solo i compagni di partito e coloro che l'hanno conosciuto nella vita pubblica, ma anche tantissimi cittadini comuni gli hanno reso l'ultimo saluto, stringendosi alla moglie Annamaria e ai fratelli Silvio e Lucio. La cerimonia è stata officiata da monsignor Dino De Antoni, già arcivescovo di Gorizia, che ha a lungo ricordato le virtù cristiane dell'estinto.

L'eco della scomparsa dell'uomo politico ha valicato l'Adriatico, arrivando fino all'isola di Cherso di cui era originario: molti gli esponenti della comunità chersina che hanno raggiunto la cattedrale, alcuni anche servendosi di un autobus organizzato con partenza da Trieste. Un rappresentante della comunità chersina ha poi ringraziato il presidente Tomaz per il suo impegno: «Sei stato una parte del nostro vissuto, di quello che tutti avremmo voluto essere», passando in rassegna gli scritti del professore dedicati alla città natale. Talento, intelligenza, passioni messe a disposizione delle due parti dell'Adriatico e del mondo: «Come la nostra isola anche tu, Luigi, eri talvolta aspro, pungente, energico, sensibile, una guida preziosa che avrà sempre la nostra affettuosa ammirazione». Così anche Alessandro Cuk, di origine fiumana e presidente provinciale dell'associazione Venezia Giulia Dalmazia, nella quale Tomaz ha militato quale consigliere nazionale onorario: «Grazie Gigi per il tuo entusiasmo e la generosità. C'eri sempre quando c'era bisogno di collaborazione, nei progetti, nelle iniziative e conferenze. Eri una colonna portante per gli esuli giuliano-dalmati». Torna facilmente alla memoria la ricca attività del professore, sia nelle arti (pittura e scultura) che nella produzione saggistica e letteraria.

Naturalmente anche le istituzioni di Chioggia erano in prima fila: il sindaco Alessandro Ferro con fascia tricolore, che non è intervenuto, e il suo predecessore Giuseppe Casson, che fin da piccolo in casa ha respirato quell'aria democristiana condivisa con l'illustre scomparso, amico del padre Felice Federico, e che è intervenuto in suffragio su invito della vedova: «Tante occasioni conviviali e di confronto, poi consolidata nella gioventù di Azione Cattolica, infine concretizzata in un progetto di città per l'uomo negli anni Settanta e Ottanta. Significativo “intrufolarmi” tra papà e il professore per assaporare la bellezza dei concetti che sapevano esprimere, dove era concreto il messaggio di Paolo VI per la politica come più alta forma di carità. Quelle di Gigi sono state -per me come per altri- vere lezioni formative di vita, di politica e di solidarietà cristiana, delle quali fare memoria».